sabato 24 maggio 2014

Radio

pag. 22
"... - Vai in onda Russ? - gli fa il produttore.
- Spero di non dover chiudere bottega. Mi sembra di avere la laringe stretta in una morsa.
- La radio è così, bello mio. Non puoi chiudere bottega. Hai un'idea di cosa c'è lì fuori? Quelli sono abbracciati ai loro transistor.
- Non è che mi fai sentire meglio.
- Ci stanno accovacciati sopra, alle loro radio, accidenti! Tu sei come Murrow di Londra! ..."

La radio è un apparecchio elettronico in grado di ricevere onde radio, per questo è anche conosciuto come radioricevitore. Una volta ricevuto un segnale radio ad una determinata frequenza (o più comunemente canale) il compito della radio è di estrarre, per mezzo di una rivelazione, un suono dall'onda elettromagnetica. L'apparecchio fu sviluppato da Nikola Tesla in America nel 1893, tuttavia la diffusione dello stesso si ebbe molto più tardi, nel 1919, anni in cui nacque la prima stazione radio creata da Frank Conrad nel suo garage. L'incredibile successo delle trasmissioni di Conrad spinse l'industria statunitenze, sotto pressione del vicepresidente Westinghouse, alla produzione di massa di radioricevitori. Presto nacquero nuove stazioni su tutto il territorio statunitense ed il 2 novembre 1920 tutti gli americani riuscirono a seguire la trasmissione in diretta delle elezioni presidenziali. Mentre in America lo sviluppo radiofonico accelerava sempre di più, negli stessi anni in Italia si discuteva sull'opportunità di diffondere la radio a uso civile (le uniche applicazioni dello strumento fino ad allora erano adibite ad uso militare). Fu Mussolini a dare il vero e proprio impulso al settore radiofonico capendo le potenzialità propagandistiche che offriva. Così nel 1924 fu completata la prima stazione radiofonica Italiana (URI) che aveva come proprietario Guglielmo Marconi. La radio resterà l'unico strumento per l'intrattenimento e l'informazione fino a quando, verso i primi anni '30, la televisione inizierà lentamente a sostituirla.

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